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SOLIERA – INAUGURATA LA CASA DELLA COMUNITA’

Oltre 930 metri quadri distribuiti su tre piani, con 40 locali tra ambulatori medici, infermieristici, uffici amministrativi, segreteria, accoglienza, sale riunioni, servizi igienici e locali tecnici e di servizio, per un investimento di circa due milioni di euro.

Grande partecipazione, questa mattina, a Soliera all’inaugurazione della Casa della Comunità “Aude Pacchioni”, tenuta a battesimo da tantissimi cittadini, professionisti, associazioni di volontariato e istituzioni, tra cui il Presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale. Un open day all’insegna dello spirito di aggregazione e unità che anima le Case della Comunità, strutture fondamentali nella rete di assistenza territoriale della sanità di oggi in provincia di Modena: quella inaugurata oggi è la diciassettesima Casa della Comunità attiva nel modenese.

La giornata è iniziata con una camminata della salute, proseguendo poi con visite guidate alla Casa della Comunità insieme ai professionisti sanitari e, prima del taglio del nastro, gli interventi delle istituzioni: oltre al Presidente de Pascale, hanno portato il loro saluto la Sindaca di Soliera Caterina Bagni, il Direttore Generale dell’Azienda USL di Modena Mattia Altini, la Direttrice del Distretto di Carpi Stefania Ascari e la dottoressa Giada Zecchi, Medico di medicina generale.

A seguire, la presentazione della Palestra della Memoria al secondo piano della Casa della Comunità, una lezione di movimento consapevole per il benessere a cura di Nicoletta Rimbaldi, presso la palestra adiacente alla Casa della Comunità, e la tavola rotonda sul ruolo della Casa della Comunità di Soliera, con interventi di Angelo Pio Bruno, Vicesindaco e Assessore ai Servizi sociali e Sanità del Comune di Soliera, Cinzia Minozzi, responsabile delle Case della Comunità del Distretto di Carpi, Giada Zecchi, Medico di medicina generale, e Vanessa Vivoli, Unità Operativa Ricerca valutativa e policy dei Servizi Sanitari della Regione Emilia-Romagna.

La Casa della Comunità – La struttura, che si trova all’angolo tra via Roma e via Muratori, è stata oggetto di un intervento di ristrutturazione dal costo di circa due milioni di euro, sostenuto dal Comune di Soliera. Diversi i servizi contenuti, distribuiti su tre piani: al piano terra trovano spazio il Punto prelievi, il Consultorio familiare, l’Infermieristica di comunità, la Pediatria di comunità e gli ambulatori specialistici di Endocrinologia, Cardiologia e Angiologia; al primo piano, sono attivi gli ambulatori di alcuni Medici di Medicina Generale, con ingresso da via Muratori, mentre al secondo piano sono collocati i locali dedicati alla Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il Centro Disturbi Cognitivi e Demenze, due sale riunioni e alcuni sportelli gestiti da associazioni di volontariato del territorio, uno relativo al progetto “Un Argine all’azzardo”, per il contrasto alla ludopatia, e l’altro al progetto “Free Entry”, uno spazio d’ascolto e consulenza psicologica completamente gratuito, rivolto principalmente a ragazze e ragazzi dai 13 ai 29 anni.

L’intitolazione – La Casa della Comunità, il cui progetto è stato al centro di un percorso partecipativo che ha coinvolto cittadini e associazioni, è intitolata ad Aude Pacchioni (1926-2021), partigiana solierese, figura storica della Resistenza contro il nazifascismo, nominata nel 2003 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica. Con il nome di battaglia “Mimma” militò nella brigata partigiana “Diavolo”, occupandosi delle attività di segreteria, e in particolare della produzione di false certificazioni che attestavano la presenza al fronte dei giovani in realtà saliti sulle montagne per dare manforte al movimento partigiano. Furono così evitate perquisizioni e razzie da parte dei tedeschi e dei fascisti. Dopo la Liberazione, l’impegno proseguì sul piano politico e morale, divenendo prima dirigente nazionale della Federmezzadri, ruolo in cui si è battuta per le braccianti e le mondine e la parità di salario tra donne e uomini, e poi Presidente provinciale dell’UDI e componente della Commissione femminile della Federazione comunista modenese. Consigliera comunale a Modena dal 1956 al 1985, contribuì alla nascita del modello emiliano di welfare: in qualità di assessore alla Sanità e ai Servizi sociali ha dato vita tra l’altro al primo asilo nido della città. Dal 1999 al 2018 è stata Presidente dell’ANPI di Modena.

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