Baby gang e microdelinquenza: l’attenzione delle istituzioni
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Stanno suscitando parecchia apprensione gli episodi di violenza compiuti negli ultimi giorni nei confronti di studenti degli istituti superiori finalesi nei pressi del polo scolastico e sugli autobus di linea che collegano Finale Emilia con le cittadine limitrofe.
Le istituzioni, a cominciare dalle scuole, hanno immediatamente alzato il livello di attenzione e già ieri si è svolto un primo incontro di coordinamento che ha coinvolto tutte le parti in causa: le direzioni scolastiche del Liceo Scientifico Morando Morandi e dell’Istituto Tecnico Statale Ignazio Calvi, i consigli d’istituto in cui sono rappresentati genitori, studenti, docenti e collaboratori scolastici, i carabinieri e la Polizia Locale, i sindaci di Finale Emilia e Camposanto, Seta che gestisce il servizio di trasporto pubblico locale automobilistico nel territorio della provincia di Modena e la stessa Provincia di Modena, intervenuta con il presidente Fabio Braglia, collegato da remoto.
Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto sugli episodi verificatesi negli ultimi tempi grazie al racconto di studenti, genitori e docenti che ne hanno illustrato le modalità di svolgimento. Il comandante dei carabinieri di Finale Emilia, Demetrio Pusateri, dopo aver consigliato agli studenti e alle loro famiglie di sporgere formali denunce e querele, informando anche la Stazione di Finale Emilia, che è quella territorialmente competente, ha confermato che le indagini stanno proseguendo. Si sta cercando di capire se ad agire è un unico gruppo di violenti o sono diversi gruppuscoli che si muovono nel territorio. Il rappresentate di Seta ha ricordato che sulle linee che collegano Finale con Camposanto, San Felice sul Panaro e Mirandola sono presenti videocamere, le cui immagini sono a disposizione delle forze dell’ordine. È però necessario fare immediatamente la segnalazione di eventuali fatti accaduti perché le registrazioni rimangono fruibili solo per pochi giorni.
È stato anche affrontato il tema di come migliorare il presidio della sicurezza dei plessi del polo scolastico superiore di Finale Emilia. Si è ipotizzato di aumentare il controllo degli accessi, in modo da evitare l’ingresso nell’area di persone estranee. In secondo luogo, e conseguentemente, sarà attenzionata l’eventuale presenza negli spazi del bar degli istituti (bar a cui possono accedere gli studenti ed eventualmente i loro genitori nel momento in cui si recano a scuola per incontri e il personale della scuola) di figure già note per i loro comportamenti.
«In ogni caso – spiega il sindaco di Finale Emilia, Claudio Poletti – carabinieri e polizia locale hanno assicurato maggior presidio e sorveglianza del polo scolastico, soprattutto negli orari centrali della giornata. Maggiori controlli, quindi, che sono attivi già da oggi».
Il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia ha sottolineato che «lavoriamo per un Patto di Comunità. I fenomeni di violenza e micro delinquenza come quello di Finale Emilia rappresentano una fragilità su cui dobbiamo intervenire a trecentosessanta gradi coinvolgendo tutti gli attori sociali e le agenzie educative che si occupano di giovani. Il nostro compito, come istituzioni è quello operare affinché la scuola sia sempre di più luogo di relazione, di esperienze e di conoscenza. Solo attraverso questa sinergia che coinvolge tutti, dagli studenti alle scuole, alle agenzie di trasporto pubblico, alle famiglie, fino alle istituzioni passando dalle forze dell’Ordine, potremo, insieme, raggiungere questo obiettivo, affinché la Scuola continui ad essere un ambiente sereno, educativo e inclusivo. Siamo al lavoro per questo».
«Come istituzioni – conclude il sindaco Poletti – e mi riferisco a amministrazioni pubbliche, forze dell’ordine e scuole, ci sentiamo fortemente coinvolte in queste vicende e pensiamo seriamente a come aumentare la tutela dei ragazzi, delle loro famiglie e degli operatori scolastici. La scuola deve essere un luogo sereno che tutti possono frequentare senza temere alcunché».
Al termine dell’incontro, i partecipanti si sono dati appuntamento, per un nuovo momento di riflessione, alla conclusione delle indagini. Nel frattempo, la Provincia di Modena, d’intesa con il Provveditore agli Studi, sta proponendo la definizione di un patto di comunità sulla sicurezza fuori e dentro le scuole, patto che veda coinvolti tutti gli attori istituzionali presenti sui territori.
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