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IL RACCONTO INEDITO DI ROBERTA DE TOMI

Fine settimana di grande attesa per conoscere come si conclude il breve racconto “Un disastro per Giulio” che Roberta de Tomi ha scritto appositamente per le nostre lettrici e i nostri lettori. Un racconto inedito lo ricordiamo che per la prima volta appare per il piacere dei lettori su In – Format. Buona lettura( t.t.)

UN DISASTRO PER GIULIO

di Roberta De Tomi

RACCONTO INEDITO

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI

Giulio, genietto del computer, viene accusato dal Preside della scuola di essere il responsabile della scritta apparsa sulla Home del sito web della scuola. Alla fine, però, l’uomo sospende ogni iniziativa e lo lascia andare a casa. Qui Giulio inizia a indagare e mentre naviga sulla bacheca del sito, viene contattato via chat da un utente anonimo che gli dice che il 31 maggio sarà il giorno del suo trionfo. Ma Giulio vuole capirci di più…

TERZA PUNTATA

Giulio si appiattisce contro il muro, il cappuccio calato sul volto, gli occhiali neri a coprirlo alla vista dei compagni. Lui, l’ignorato per antonomasia, vuole essere ancora più ignorato. Del resto, chi vuole interessarsi a un tizio nero-vestito che sembra la brutta copia di Diabolik e si aggira per la scuola come se nulla fosse?

Giunto all’angolo, si protende in avanti allungando il collo come una tartaruga. Il suo corpo si sposta in avanti, come per effetto della gravità, la mano posata sul muro. «Ehi, nerdus, hai deciso di uscire dall’anonimato?»

Si sente rovesciare in avanti, ma qualcosa lo tira indietro. Rimbalza, piroetta e infine si assesta di nuovo sul suo baricentro. I suoi occhi si posano su altri che non avrebbe voluto incrociare. Lo squadrano dalla testa ai piedi, accompagnati da una smorfia che rende le labbra rosso-gloss storte come una linea tracciata male.

«Eri più anonimo quando eri davvero anonimo» commenta Federica, le braccia intrecciate al petto.

«Federica?»

La voce di Matteo echeggia dal corridoio. Giulio si aspetta un nuovo attacco incrociato bullizzante, così adocchia la porta chiusa di fronte a loro. Si sente però afferrare per un polso, non fa in tempo a realizzare che Federica lo trascina su per le scale, oltre il primo piano, oltre il secondo. Arrivano al terzo, dove l’accesso agli studenti è proibito, ma lei lo guida lungo un corridoio polveroso da cui si stacca una scaletta a chiocciola. Giulio si lascia trascinare tra gli scricchiolii, attraverso un piccolo uscio con la serratura sgangherata.

Entrano in una stanzina, polvere doppia a colazione, lui trattiene uno starnuto, lei lo libera dalla sua stretta. Lo guarda, un sorriso le addolcisce il volto colorato dal trucco.

Giulio si guarda intorno, poi si indica. «Stai sorridendo a me?»

«Non mi pare che ci siano altre persone.» Gli indica un laptop aperto sulla scrivania. «Lord of Web ti sta aspettando.»

Giulio la guarda incredulo. «L-lord of Web?»

Lei lo spinge verso lo schermo, su cui nota un volto coperto da una maschera neutra, come quelle che usano durante i laboratori teatrali.

«Ti aspettavo, King of Web.»

Quelle parole lo freddano.

«C-come s-sai che sono…»

«Io so tutto. E sono qui per spiegarti che cosa dovrai fare il 31 maggio.»

«Ma… io… veramente…»

Federica gli appoggia la mano sulla spalla. Gli sorride ancora, non è più la bulla che ha conosciuta. Ma forse non è nemmeno un’amica. Però, deve ammettere che è bella. Anzi, ha sempre pensato che fosse bella, anche se odiosa. Ma ora è pure meno odiosa, nell’essere più bella. Sente le sue dita stringergli la spalla. È un tocco affettuoso, come se cercasse il contatto. Lui, che è sempre stato evitato dalle ragazze… per un attimo, sente le lacrime risalire, l’emozione pervadere ogni spazio libero della sua mente iperattiva. Per un attimo, il cuore gli trema.

Federica gli fa un cenno.

«Per lo meno non sei fuggito, l’altra sera.»

Giulio sobbalza, lei ride.

«Ero io, in chat. Ti sei strizzato bene, eh?»

Lui resta a bocca aperta, la salivazione azzerata.

La ragazza lo scuote come fosse un albero di mele mature.

«So che tutto ti sembrerà assurdo, ma appena saprai cosa faremo durante la grande festa, capirai tutto.»

Giulio si rivolge allo schermo, dove la figura resta immobile, come una scultura. Cerca una conferma nella ragazza, per poi tornare allo schermo. Stringe i pugni madidi di sudore, quindi prende coraggio, eliminando la solita balbuzie da timidezza.

«Sono pronto.»

«Sei pronto per il 31?»

«Credo di…» Si abbassa il cappuccio, lo sguardo risoluto, malgrado la fronte velata. «Sì, sono

pronto. Attendo istruzioni.»

No, non era pronto, ma questa volta doveva sembrarlo.

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