IL RACCONTO INEDITO DI ROBERTA DE TOMI

Nuovo appuntamento con Roberta de Tomi che dalla scorsa settimana ci propone, in queto mese di agosto, un racconto inedito da leggere sulle pagine di In – Format. Siamo alla seconda puntata.
FORSE ERA UNA SIRENA DEL PO – di Roberta De Tomi
Inedito
Riassunto della Puntata 1
In un bollente giorno d’estate, Thomas si reca al lido Po più vicino e inizia a pescare. All’amo abbocca qualcosa, lui cerca di tirare, ma a quanto pare è molto pesante. Thomas sente le forze mancare, un sopore lo avvolge; cerca di resistere, ma sussurri e bisbigli gli fanno capire che non è solo. Che qualcosa sta accadendo
Dedicato a Giuseppe Pederiali
PUNTATA 2
I palmi scivolano via, tra i sussurri che si moltiplicano intorno. Gli occhi si chiudono come le serrande di una bottega, mentre il sole sulla sua testa dardeggia raggi infuocati. Gocce salate cadono dalla fronte, riducendosi sulla pelle a strisce sottili ma pesanti.
Il suo corpo è ora una montagna sfocata, come il resto del lido. L’acqua corrente si è chiusa in cerchi ipnotici che si rincorrono davanti a lui, sempre più veloci.
“Thomas.”
La voce di Fabiana, la sua ex, un inverno del cuore che si sta protraendo: riecheggia limpida, ma non appartiene alla figura che è appena uscita dall’acqua. Una tenue nebbia la avvolge, come in una mattina d’autunno padano.
“Thomas.”
Ancora Fabiana, il bagaglio dei ricordi è ora pesante, e lui sta grondando macigni, anche se è sudore liquido. La canna da pesca s’incurva ulteriormente, la sente cedere sotto le sue mani.
“Stringi l’impugnatura e lasciati trascinare. Non avere paura.”
La voce proviene da un punto del fiume, non capisce quale. Non è la figura davanti a lui a parlare, ma qualcun altro. E se fosse il fiume stesso?
Thomas chiude gli occhi e circonda le scanalature anti-scivolo, stringendole con tutta la forza che ha nei pugni. La canna si sposta in avanti, lui asseconda il movimento, prima avanzando con il busto, poi con i piedi. Inizia a camminare fino alla riva. A quel punto, uno strappo gli fa perdere l’equilibrio, ma subito si assesta sui piedi che si muovono ancora in avanti.
Guarda in basso e si accorge allora di essere sull’acqua.
In piedi.
Sull’acqua.
Davanti a lui, la figura ora si staglia in tutta la sua nitidezza. I capelli, lunghi fino alla cintola, formano un sipario semi-aperto sul volto allungato. Due occhi color smeraldo lo fissano in silenzio. All’altezza del collo, branchie frastagliate si aprono e chiudono, rilasciando fiotti di acqua.
Thomas resta immobile, in piedi sull’acqua, il respiro azzerato, per la sorpresa.
La creatura solleva il braccio e lo indica.
“Achille.”
“Achille?”
(Continua)