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IL RACCONTO INEDITO DI ROBERTA DE TOMI

Autrice: ROBERTA DE TOMI

Titolo: Forse era una sirena del Po – Romantasy a puntate

Dedicato a Giuseppe Pederiali

Riassunto delle puntate precedenti: Thomas viene chiamato da qualcuno che lo spinge a seguire il movimento della canna da pesca. E così si trova in piedi, sull’acqua, davanti a una splendida figura femminile.

PUNTATA 3

“Come fai a conoscere Achille?”

“Achille!” ripete la creatura agitando le dita per spronarlo ad avanzare; ma Thomas sente di non farcela. Si fissa i piedi e scuote la testa. “Io… n-non posso…”

Lei gli indica la terraferma, lui capisce cosa intende e lancia la canna oltre le spalle, poi si muove verso di lei. Il liquido gli solletica le piante dei piedi, ma è l’unica sensazione che avverte.

La creatura allarga le braccia e le labbra radiose. Un effluvio di erbe gli arriva alle narici, un mix acre che non lo infastidisce, anche se non può definirlo un profumo a tutti gli effetti.

È l’odore del fiume, di una natura destinata a non cristallizzarsi mai.Thomas è ormai vicino alla fanciulla. Si ferma a un metro forse, e lei tiene ancora le braccia spalancate.

“Achille era mio nonno” si lascia sfuggire.

Lei scuote la testa, gli occhi brillanti. “Sì. Achille.”

Sorride, i denti sono perle lucide. Se non fosse per le branchie pulsanti ai lati del collo e le squame mimetizzate nel rosa pallido dell’epidermide, sembrerebbe una bellissima umana.

La giovane gli tende la mano, Thomas fa per prenderla, ma poi si ferma. Se vai nel loro mondo, sei destinato a non tornare.

Lo aveva letto da qualche parte. E poi c’era la leggenda delle sirene divoratrici.

“Non sono Achille” ribadisce, sperando di farla reagire.

Il viso della creatura non si adombra, però, la mano resta tesa in avanti. Thomas si china su di lei, allungando la sua.

Non devi toccarla…

Così gli aveva detto il nonno, ma a lui non sembra che quella creatura sia così pericolosa. Anzi, ha lo sguardo innocente e pieno di aspettative…

Ma la paura sa essere più forte.

“Non posso.”

Thomas cade nell’acqua in un tonfo, un vortice di corrente a circondare il suo corpo, ricordandogli che già a pochi metri dalla riva il Po non perdona. Con le gambe e con le braccia cerca di fare resistenza, ma gira su se stesso, con l’acqua che romba nelle orecchie in un turbinio incessante. cerca di nuotare, ma ogni tentativo viene fagocitato dal vortice sempre più vorace. Thomas ripiega le gambe contro il ventre e le abbraccia, facendosi trascinare dalla corrente. L’acqua è ormai dentro di lui, gli sta riempiendo i polmoni. Sente mancargli tutto, le membra trasportate dall’impeto delle acque; impeto che si allontana dal suo udito e dal resto delle sue percezioni, per poi riversarsi in un vuoto in cui fluttuare, in silenzio.

(continua…)

L’appuntamento con il racconto inedito di Roberta De Tomi è fissato per la fine della prossima settimana sempre su In – Format

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