Ambiente e TerritorioModena

LE AMBIGUITÀ DEL SINDACO SONO INACCETTABILI. SERVE UN’ORDINANZA URGENTE PER BLOCCARE I CONFERIMENTI DEI RIFIUTI.

L’ultima Conferenza dei Servizi del 18 luglio 2025 sulle Discariche di Finale Emilia ha evidenziato un inquinamento delle falde acquifere in continuo peggioramento con superamenti dei limiti di legge per molteplici sostanze tossiche.
Di fronte a questa situazione sempre più drammatica occorre porsi il legittimo quesito su cosa possa fare il sindaco di Finale Emilia per fermare questo disastro. Partendo dalla lettura del verbale di questa ultima Conferenza appaiono evidenti posizioni incomprensibili da parte del sindaco. Appare subito inspiegabile la richiesta del sindaco di rinviare il Piano di Caratterizzazione a dopo lo svolgimento dei processi giudiziari. Il Piano di Caratterizzazione è uno strumento essenziale per definire lo stato di contaminazione del sito e chiedere di fermarlo è un clamoroso autogol. Peraltro, su questo argomento nell’ambito della Conferenza stessa si registra una altrettanto clamorosa diversità di vedute tra il sindaco ed il tecnico del Comune, con quest’ultimo che invece ritiene utile proseguire con questo Piano di Caratterizzazione.
Traspare un’evidente grave imprepazione nelle confusionarie posizioni del sindaco, posizioni e affermazioni che peraltro non rispettano minimamente il mandato del Consiglio Comunale espresso attraverso una delibera di giunta frutto di un ampio dibattito avvenuto nelle settimane scorse. Ma allora qual è la vera intenzione di questo sindaco?
La verità è che il ruolo istituzionale del sindaco ha grandissimi poteri in questioni riguardanti la salute pubblica e la salvaguardia dell’ambiente, poteri che questo sindaco però non intende utilizzare. Ormai è chiaro e a conferma ulteriore di questo impegno solo di facciata e propagandistico di questo sindaco, vi è il mancato ricorso al Consiglio di Stato da parte del Comune di Finale Emilia, in relazione alla sentenza del Tar che ha bocciato il ricorso presentato a sua volta dal Comune. Perché il sindaco non ha fatto opposizione a questa sentenza del Tar che di fatto legittima il comportamento di Arpae? Se ti vuoi opporre a queste discariche devi per forza opporti all’operato di Arpae e invece questa opposizione
non c’è stata. Il nodo è tutto qui !
Sembra invece di assistere ad un gioco delle parti in cui né Arpae da una parte né il sindaco dall’altra portano avanti azioni decise per fermare questo disastro ambientale. A riprova di ciò vi è l’esito finale dell’ultima suddetta Conferenza dei Servizi nella quale alla fine tutti gli enti intervenuti Arpae, Comune di Finale Emilia, Ausl (assente ma sempre d’accordo con Arpae) hanno approvato all’unanimità il documento. Occorre dire basta a questa situazione e voltare pagina !
Il sindaco come primo responsabile della salute pubblica ha il potere di emettere ordinanze a tutela della salute pubblica e a salvaguardia dell’ambiente. L’aumento dell’inquinamento delle acque di falda nel territorio delle discariche di Finale Emilia è oggettivo, conclamato e perdura da almeno vent’anni. Difronte a questo scenario in cui l’inquinamento aumenta di giorno in giorno, il sindaco ha persino l’obbligo di
emettere un’ordinanza di blocco immediato di tutti i conferimenti di rifiuti.
È una strada percorribile ? Certo che lo è. Che conseguenze potrebbe portare la presentazione di un ordinanza del sindaco? Solo conseguenze positive per i cittadini che vedrebbero finalmente un atto di resistenza forte a tutela della collettività e a salvaguardia dell’ambiente. Qualcuno si opporrà a questa
ordinanza? Allora, in questo caso si resisterà in tutte le sedi opportune, aprendo un fronte di opposizione intransigente e senza compromessi. Per fare tutto ciò occorre avere coraggio e volontà, coraggio e volontà che però questo sindaco non ha dimostrato di avere.

Maurizio Poletti (portavoce Osservatorio civico ora tocca a noi)

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