
Potenziata la rete di diagnosi e cura di una delle più diffuse patologie neurologiche, con l’attivazione di ambulatori di primo e secondo livello a Carpi e Mirandola. Il dottor Mario Santangelo, Direttore della Neurologia di Area Nord dell’Ausl: “Abbiamo lavorato a lungo per rafforzare il nostro ruolo all’interno della rete regionale dedicata al trattamento dei diversi tipi di cefalee, la cui forma più comune colpisce fino al 38% della popolazione”
Cresce e si rafforza il Centro Cefalee dell’Azienda USL di Modena, con l’attivazione di ambulatori di primo e secondo livello a Carpi e Mirandola, per migliorare presa in carico e trattamento anche nei confronti dei casi più complessi.
Inserito all’interno della Struttura complessa di Neurologia di Area Nord diretta dal dottor Mario Santangelo, il Centro Cefalee si occupa di diagnosi e cura di una delle più diffuse patologie neurologiche, la cui forma più comune, quella di tipo tensivo, colpisce fino al 38% della popolazione. Già presente sul territorio di Area Nord con gli ambulatori di primo livello di Carpi (alla Casa della Comunità) e Mirandola (all’Ospedale Santa Maria Bianca), di recente il Centro Cefalee dell’Ausl ha attivato anche una presa in carico di secondo livello, con la possibilità di eseguire trattamenti con la tossina botulinica, grazie all’expertise dei neurologi che utilizzano tale metodica anche per altre patologie neurologiche come il Parkinson. Stretta è la collaborazione con la rete della Medicina generale, che provvede a inviare gli assistiti con sospetta patologia al Centro Cefalee per la diagnosi e l’eventuale trattamento.
“L’attivazione di ambulatori di secondo livello è un passaggio fortemente voluto e fonte di grande orgoglio – sottolineano il Direttore Santangelo e il dottor Massimiliano Devetak, neurologo che lavora al Centro Cefalee –, che rafforza la rete provinciale che vede la presenza del Centro Cefalee dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena come hub di terzo livello. Sono diverse le forme di cefalea riscontrate: tra quelle primarie la più comune è di tipo tensivo, poi c’è l’emicrania, che colpisce circa il 15% della popolazione, in prevalenza femminile, mentre è più rara quella a grappolo, con una prevalenza dello 0,1%. Le cefalee secondarie, invece, derivano da un’altra condizione medica, tra cui patologie vascolari cerebrali, infezioni come meningiti ed encefaliti, disturbi della pressione intracranica, neoplasie cerebrali, traumi cranici, disturbi metabolici o utilizzo di farmaci o sostanze”.
Domenica 18 maggio si celebra la Giornata Mondiale del mal di testa, organizzata dalla Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC) e dalla Società Italiana di Neurologia (SIN) per sensibilizzare la popolazione su uno dei disturbi più diffusi e fastidiosi, capace di influire in maniera sensibilmente negativa sulla qualità della vita di molte persone.

Nella foto: da sinistra il dott. Santangelo ei dott. Devetak.